Tempo addietro, abitavo allora ad
Aprilia, mi capitò di passare nei pressi di uno scaffale all'uscita di
un grande centro commerciale. Sullo scaffale, pieno di libri usati,
c'era scritto: "Libri randagi"; vi era inoltre una specie di regolamento
che incitava a prendere un libro da leggere e portarne qualcun' altro
in cambio per consentire così la diffusione della cultura.
Incuriosito,
mi fermai e diedi una scorsa ai titoli, fermandomi talvolta e poi
ripartendo insoddisfatto. La maggior parte dei libri infatti erano in
cattive condizioni e trattavano argomenti non di mio interesse. Poi,
verso la fine, quando scoraggiato stavo per andar via senza aver preso
niente, dietro una fila di romanzi rosa apparve un libriccino: Il libro
delle piramidi, di Ceram.
Presi il libro e lo adottai.
Da
allora son passati diversi anni (dieci? dodici?) e diverse letture mi
hanno portato ad approfondire la storia antica in generale eppure, anche
questa estate, scorrendo i libri della mia libreria non ho saputo
resistere all'attrazione e ho riletto, per la terza volta, questo
piccolo libro adottato.
Naturalmente,
come tutti i miei libri, è pieno di note e appunti fatti a mano,
sottolineature e orecchie: insomma, è un libro vissuto.
Questo
libriccino racconta la storia di una grande avventura: la scoperta
dell'archeologia in Egitto. Ceram (ovvero Marek, se vogliamo usare il
vero nome dell'autore) parte da Napoleone e la sua conquista dell'Egitto
per raccontare come l'Europa ha riscoperto un mondo favoloso e
dimenticato.
"Parigi pesa su di me
come una cappa di piombo! La vostra Europa è una collina di talpe! Solo
in Oriente, dove vivono seicento milioni di uomini, possono essere
fondati grandi regni e organizzate grandi rivoluzioni!", queste le
parole di Napoleone. Il 19 maggio 1798 Napoleone parte da Tolone alla
volta dell'Egitto.
L'Egitto doveva
essere la prima tappa per le Indie ma napoleone deve scontrarsi prima
con l'esercito dei Mamelucchi guidato da Murad bey e poi con la flotta
di Nelson. Seguirono un anno di battaglie fino a che Napoleone decide di
rientrare in Europa, il suo esercito non è più in grado di proseguire.
La spedizione militare è fallita, ma non si può dire che Napoleone torni in Europa a mani vuote.
Assieme
alle truppe Napoleone portò in Egitto centosettantacinque scienziati
civili, forniti di una intera biblioteca sull'Egitto e degli strumenti
necessari a fare rilievi e misurazioni. Tra questi vi era Dominique
Vivant Denon, disegnatore, diplomatico e direttore generale di tutti i
musei di Francia.
Denon era stato
aggregato alle truppe del Generale Desaix che inseguì Murad bey mentre
questi fuggendo si addentrava nell'alto Egitto. Durante tutto il
periodo visse frugalmente come le truppe e il suo unico interesse fu
quello di disegnare, qualunque scena che a lui paresse interessante
veniva immortalata. Tra i suoi disegni naturalmente non mancarono i
geroglifici e i principali monumenti archeologici incontrati durante le
lunghe giornate di marcia. Tra gli oggetti raccolti durante la marcia vi
fu una stele in basalto nero contenente una iscrizione trilingue, la
ormai famosa stele di Rosetta. Al rientro in Francia Denon pubblicò il
suo racconto di viaggio illustrato: Voyage dans la Haute et la basse
Egypte.
Mentre scrivo rileggo i passi principali e mi vien voglia di rileggerlo ancora una volta tanto è scritto bene ed interessante.
Ceram
prosegue il suo racconto citando i passi dei testi antichi in cui si
parla del regno dei faraoni per passare poi a colui il quale dobbiamo la
decifrazione dei geroglifici, Champollion. La sua fu un'impresa che
solo un genio poteva portare a termine.
Poi
è la volta dei principali esploratori dell'Egitto, Belzoni, l'ialiano
raccoglitore; Lepsius, il tedesco ordinatore; Mariette, il francese
conservatore ed infine Petrie, l'Inglese misuratore e interprete.
L'Egitto
è un museo a cielo aperto e la storia dei ritrovamenti può essere
assimilata ad un grande romanzo in cui i personaggi percorrono millenni
di storia per arrivare fino ai nostri giorni spesso completamente
dimenticati. Ceram è uno di quegli uomini che, con i suoi libri ha
permesso all'Egitto di continuare a vivere.
In definitiva, il libro delle piramidi è un libro che non può mancare nella propria biblioteca.
Buona lettura.
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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