martedì 29 luglio 2008

Ovidio: le metamorfosi e la nascita dell'Uomo e l'età dell'oro

Le metamorfosi di Ovidio, opera scritta in latino presumibilmente tra il 1° e l'8 d.C., parla del "mutamento di corpi in altri nuovi" come ci dice l'autore. Il libro I°, dopo aver descritto la formazione dell'universo e della Terra, la forma e la suddivisione in fasce climatiche, i venti e le loro direzioni, passa a descriverci l'uomo come "un essere animato più augusto di questi altri [cioè degli altri esseri animati] e fornito di una mente più profonda e tale da poter dominare su tutto..."
Il creatore dell'uomo è il figlio del Titano Giapeto, Prometeo. Prometeo, comunemente noto come colui che donò il fuoco all'uomo è, secondo Ovidio, il creatore della razza umana che fu fatta a somiglianza degli dei. Diversamente dagli altri esseri che guardano verso il basso l'uomo fu creato per guardare verso il cielo e le stelle.
Nasce così spontaneamente il tempo conosciuto col nome di "età dell'oro", un tempo antico in cui non vi erano leggi ne giudici, un tempo in cui le navi ancora non avevano cominciato a solcare i mari e ognuno abitava solo il proprio paese. Non vi era la guerra e l'uomo oziava, dovendo solamente raccogliere i frutti spontanei della terra, senza coltivarla. L'età dell'oro è l'età dell'eterna primavera... dominata da Saturno, il Crono greco, padre di Giove.
Poi accadde qualcosa che viene ricordata dai poemi epici come la rivolta del figlio Giove nei confronti del padre Saturno e all'età dell'oro fu sostituita l'età dell'argento. Con l'avvento di Giove nascono le quattro stagioni, "l'inverno e l'estate e l'autunno incostante e la primavera di breve durata. Allora per la prima volta l'aria infuocata dal caldo asciutto divenne incandescente e penzolò il giaccio rappreso dai venti; allora per la prima volta gli uomini abitarono le case: ma a far da casa furono le spelonche e le frasche ammassate e i rami tenuti insieme con la corteccia; allora per la prima volta la semenza di Cerere fu interrata nei lunghi solchi e i giovenchi si lamentarono sotto la pressione del giogo". Questa era l'età dell'argento non certo bella come l'età dell'oro ma neanche brutta se paragonata a quelle che seguono. Qui Ovidio si allontana dai predecessori non ci parla infatti dell'età degli eroi ma passa direttamente all'età del bronzo. La terza era è quella del bronzo "più violenta per carattere e più incline alle armi crudeli; tuttavia non al colmo della perversione". E' quindi il tempo dell'età del ferro, la peggiore. Ogni tipo di frode, inganno, insidia, violenza e cupidigia di ricchezza è posta in essere dall'uomo. La terra viene suddivisa tra i popoli e i mari erano solcati da navi. Si cominciò a scavare la terra alla ricerca di minerali, del ferro e dell'oro e nasce la guerra...
L'età del ferro è l'era delle guerre, non solo tra uomini ma anche tra dei, così i Giganti si rivoltarono a Giove e cercarono di impadronirsi del regno celeste e "ammucchiarono monti innalzandoli fino alle stelle". Era, forse , un ricordo della torre di Babele?
Ma Giove non si lascia sconfiggere e schiaccia i Giganti e inonda la terra con il loro sangue. La stirpe degli uomini sembrava esser nata dal sangue dei giganti, tante erano le nefandezze cui era capace. Così Giove, stancatosi di vedere e sentire gli uomini riunì il concilio degli dei per decidere sulla punizione da dare alla razza umana... sarà il fuoco o l'acqua a distruggere questa razza malvagia?

Lo scopriremo più avanti...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 22 luglio 2008

Publio Cornelio (Gaio?) Tacito (55 - 120 d.C., circa)

Conosciuto come Tacito, visse sotto l'Imperatore Nerone e Adriano. Storico latino, visse quasi sempre a Roma ma le sue origini sono incerte! Autore, tra l'altro, delle Storie (dal 69 al 96 d.C., da Galba alla morte di Domiziano) e degli Annali (Tiberio, Claudio, Caligola e Nerone). Delle sue opere non ci è pervenuto tutto.

Alessandro Rugolo

sabato 12 luglio 2008

Aristotele: etica Nicomachea

Solo il titolo spaventa... mi dicono degli amici quando faccio loro vedere il libro appena comprato!Un bel libro pagato 2 euro e mezzo da Melbook, in via Nazionale a Roma!
Eppure, dico loro, perché spaventarsi prima di averlo letto?

Secondo me il problema fondamentale è che chi ha frequentato il liceo da ragazzo, ha dovuto affrontare lo studio dei classici latini e greci contro la sua volontà... e certo il professore non è riuscito a trascinarli nella scoperta dei testi del nostro passato! Io questo problema non l'ho dovuto affrontare avendo studiato ai geometri...

Ho sempre letto tanto e di tutto... dai fumetti ai romanzi per passare ai testi di fisica e scienze in genere fino ai libri di storia e ai testi sacri delle religioni del mondo... Da alcuni anni ho smesso di leggere romanzi... o almeno lo faccio sempre più raramente, per dedicare tutto il tempo disponibile allo studio dei testi classici e antichi... e non ci trovo niente di pesante... anche perché lo faccio per curiosità, non certo per dare l'ennesimo esame della mia vita! Lo faccio per ricercare ciò che ad oggi non ho ancora trovato... è un percorso di ricerca interiore, diciamo...
Etica Nicomachea... che significa il titolo? Prima domanda da soddisfare... così sfoglio le prime pagine del testo, in metropolitana, mentre torno a casa... e scopro che esistono tre versioni dell'etica di Aristotele. La Grande Etica, l'Etica Eudemia (cioè divulgata da Eudemo di Rodi, discepolo di Aristotele) e l'Etica Nicomachea (cioè divulgata da Nicomaco, figlio di Aristotele)... della Grande Etica pare che non si sappia granché e non tutti concordano sulla sua autenticità! Abbiamo dunque risposto alla prima domanda cioè al significato del titolo... ma siamo sicuri?
E si vi chiedessi cosa significa "Etica"? Probabilmente in tanti lo sanno... altri credono di saperlo ma poi posti di fronte alla domanda secca cercano di articolare una risposta improbabile oppure si precipitano su wikipedia per trovarne la definizione...

"L'etica (il termine deriva dal greco "ethos", ossia "condotta", "carattere", “consuetudine”) è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati. Si può anche definire l'etica come la ricerca di uno o più criteri che consentano all'individuo di gestire adeguatamente la propria libertà; essa è inoltre una considerazione razionale, dei limiti entro cui la libertà umana si può estendere. Spesso viene anche detta filosofia morale. In altre parole, essa ha come oggetto i valori morali che determinano il comportamento dell'uomo."

Dunque, ora sappiamo cosa è l'etica... ora possiamo dire di aver risposto ala prima domanda... o forse manca ancora qualcosa?
Riflettendo mi rendo conto che sto commettendo un errore... per farvi capire quale sia l'errore vi devo raccontare cosa mi è accaduto.
Mentre leggevo un passo delle Metamorfosi di Ovidio ho trovato una frase in cui si parlava di "sbarre d'acciaio"... incuriosito dall'uso di un termine moderno, armato delle mie scarsissime conoscenze di latino ho affrontato il testo latino in contropagina... il termine tradotto con "acciaio" era "adamante"... Adamante significa "non domo" o "indomabile" usato come durissimo o resistentissimo! Nella traduzione diventa "acciaio"! Ecco dunque cosa manca, la contestualizzazione. Devo cercare di capire, prima di andare avanti nella lettura, penso, cosa Aristotele intendesse per "etica" per evitare di fare riferimento alla definizione dei giorni nostri...
Ma per fortuna la ricerca è abbastanza semplice e cosa Aristotele intende per etica è lo stesso Aristotele che ce lo dice nel primo capitolo.
"Ogni arte e ogni ricerca scientifica e similmente ogni azione e ogni proponimento pare che abbiano come scopo un bene. Perciò il bene fu giustamente definito come ciò a cui tutto mira [cioè il fine!]. [..] Il conoscerlo ha, quindi, grande importanza per la vita; e invero, conoscendolo, non riusciremo meglio in ciò che dobbiamo fare, come gli arcieri che hanno una mira sicura? Se così è, si deve cercare di comprendere sommariamente che cosa esso sia e di quale scienza o facoltà sia oggetto: senza dubbio della scienza principale e più fondamentale di tutte: e tale è evidentemente la politica. Essa dispone infatti quali scienze debbano esservi nello stato e quali ciascuno debba imparare e fino a che punto; e vediamo che anche le facoltà tenute in maggior conto, come l'arte militare, l'economica, la retorica, sono subordinate ad essa. Poiché essa si serve delle altre scienze pratiche e inoltre stabilisce per legge cosa bisogna fare e da quali cose astenersi, il suo fine comprenderà in se quelli delle altre scienze e sarà per conseguenza il bene umano. Invero, pur essendo lo stesso il bene per il singolo e per lo Stato, è cosa più grande e più perfetta conseguire e conservare il bene dello Stato"

Dunque, andando avanti nella lettura è possibile capire che per Aristotele l'etica è la scienza che studia il bene, etica e politica hanno lo stesso fine ma l'etica studia il bene in relazione all'individuo mentre la politica studia il bene in relazione allo Stato.

Ecco, abbiamo chiarito alcuni dei concetti fondamentali su cui Aristotele disquisisce nel suo "Etica Nicomachea"... cosa c'è dunque di difficile?
Niente, mi pare... l'unico problema è che chi vuole studiare l'etica deve avere molta esperienza della vita per comprenderne i principi e per questo che risulta poco adatta ai giovani... e questo vale ancor di più per la Politica!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 5 luglio 2008

Ovidio, le Metamorfosi e la suddivisione del mondo.

Publio Ovidio Nasone è il nome completo del poeta latino Ovidio, autore, tra l'altro delle "Metamorfosi". Nato nel 43 a.C. a Sulmona, comincia a viaggiare da subito. Si reca a Roma, ad Atene, in Asia Minore, in Egitto e in Sicilia. Muore all'età di circa 60 anni.
La sua opera più conosciuta è intitolata "Metamorfosi" e tratta del "mutamento di corpi", cioè di trasformazioni, tra queste vi è spazio anche per la formazione dell'universo a partire dal Chaos.
Ma veniamo al punto che mi interessa trattare in questo breve articolo, la suddivisione della terra in fasce in base alla temperatura.
Ci dice Ovidio che:
(Cap. I, 47 e seguenti)
"la provvidenza divina ripartì con lo stesso numero la massa della Terra avvolta dal cielo, sicché altrettante zone sono delimitate sulla terra. Delle quali quella mediana non è abitabile per il calore; due altre sono coperte di neve alta: altrettante zone dispose tra l'uno e l'altro spazio, e creò un giusto equilibrio mescolando il caldo con il freddo. Su di esse sta sospesa l'aria; la quale quanto è più leggera del peso della terra e dell'acqua, di tanto è più pesante dell'etere."
Su questa frase dall'apparenza scontata e banale è possibile fare alcune osservazioni:
1. la suddivisione della Terra in cinque fasce, visto il tempo in cui scriveva non doveva essere banale; eppure ad Ovidio è chiaro che la terra è suddivisibile in due fasce polari agli estremi, due fasce temperate e una fascia calda, equatoriale;
2. la disposizione delle fasce e delle temperature sulla terra crea un certo equilibrio;
3. l'aria ha un peso, inferiore al peso di terra e acqua ma comunque superiore al peso dell'etere...
Ora, sulla base di queste semplici osservazioni, proviamo a porci delle domande:
1. Come poteva Ovidio sapere della suddivisione della terra in fasce sulla base del parametro "temperatura"?
2. Perché ci parla di "equilibrio"?
3. Come poteva sapere che oltre l'aria c'è qualcosa di diverso e più leggero, l'etere per l'appunto?
Queste domande sono solo alcune che possiamo porci e alle quali vorrei poter trovare risposta...
Chi mi sa aiutare?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
Archeologia, preistoria e storia, suddivisioni artificiose del tempo... l'unico testimone dell'evoluzione dell'Uomo...
Egitto... Roma... Sardegna...
Etruschi... Babilonesi... Assiri... Hyksos... Shardana... popoli del mare... Maya... Aztechi... Cinesi...
Vogliamo parlare di questi popoli e di altri... cercare di evidenziare similitudini e differenze... proveremo a studiare, assieme a chi ne ha voglia, popoli dimenticati... senza preconcetti!
Cercheremo di ripercorrere la storia di questi popoli con l'aiuto di storici antichi e moderni... ma non solo...
Cercheremo di andare oltre una disciplina scolastica leggendo testi antichi alla ricerca di radici ancora poco chiare...
Cercheremo di capire se è vero che l'uomo si è evoluto così come abbiamo studiato, linearmente, oppure se è possibile che le cose siano andate diversamente... come sostenne Platone!

Zibaldone...

Ricerca personalizzata