lunedì 2 giugno 2008

Platone: Fedone - Socrate e la Terra...

Fedone - Socrate, Simmia e la Terra vista dall'alto, così recita il titolo di un mio precedente intervento, legato alla lettura del libro "Il mulino di Amleto". Allora dissi che sarei tornato sull'argomento quando avessi letto il testo originale di Platone, Fedone, ebbene, ora l'ho fatto e dunque come promesso, eccomi quà!


Di cosa ci parlerai? Direte voi pazienti lettori...

DI cosa potrei parlarvi se non di conoscenze andate perdute e che di tanto in tanto riemergono in passi oscuri e, talvolta, non capiti o male interpretati? O, più modestamente, della mia personale interpretazione di un testo letto e riletto purtroppo non nella lingua originale ma in italiano...

La premessa è per dire, "Non vi fidate di me e delle mie parole perchè potrei sbagliare, visto che so veramente poco, ma in compenso, sono molto confuso!"

E dunque arrivato il momento di dichiarare l'oggetto del contendere...

Cos'è il Tartaro di cui ci Omero e altri antichi Poeti anno parlato?

Per Socrate e Platone, la Terra,
"all'interno di essa, ci sono tutto intorno, in relazione alle sue cavità, molte regioni, alcune più profonde e più aperte di quella in cui abitiamo noi, altre più profonde ma che hanno apertura minore di questa nostra, e ce ne sono di quelle che hanno minore profondità della regione di quì, ma più aperte. Ora, sotto terra, tutte queste regioni, dicono, sono perforate in molti punti da condotti, dove più stretti dove più larghi, che portano dall'una all'altra, ed hanno quindi vie di comunicazione per dove scorre molta acqua da una regione all'altra come in grandi vasi; e sotto terra ci sono smisurate masse di fiumi perenni di acque calde e fredde; e gran quantità di fuoco e grandi fiumi di fuoco, e molti fiumi di fango liquido, ora più puro ora più melmoso, come in Sicilia quei fiumi di fango che scorrono davanti la lava e la lava stessa; e di questi fiumi invero si riempie anche ogni regione secondo che in ciascuna regione venga a trovarsi ogni volta la corrente."
Se si legge con attenzione e si tiene presente ciò che platone ci ha già detto in altri testi, il Timeo per esempio, si capisce subito che dove si parla di fiumi d'acqua si intende più genericamente fiumi di sostanze liquide e in particolare della lava. Platone ci stà dunque descrivendo l'interno della terra come solo oggi noi sappiamo com'è...
Ma come è possibile?
Da dove arrivavano le conoscenze dell'interno della Terra?
Ma non è finita...
"E tutte queste acque, si dice, le mette in movimento, una specie di oscillazione che è nella terra. Ora, questa oscillazione si verifica a causa di una condizione naturale che è la seguente. Tra le voragini della terra ce n'è una che oltre ad essere la più grande, anche attraversa la terra da una parte all'altra tutta quanta, ed è quella voragine di cui ha parlato Omero, quando dice: <> e che anche altrove Omero e molti altri hanno chiamato Tartaro. Giacchè in questa voragine confluiscono tutti i fiumi e anche da questa di nuovo si riversano fuori. E ciascuno di essi diviene tal quale è la terra in cui si trova a scorrere. Ora la causa del riversarsi fuori da lì e anche del confluire di tutte le correnti è il fatto che questa massa liquida non trova nè fondo nè base; e quindi oscilla e fluttua su è giù, e l'aria e il vento intorno fanno lo stesso; perchè vi si accompagnano sia quando essa si dirige verso quelle regioni là della terra sia quando si dirige verso queste qui, e, come chi respira il fiato viene espirato e inspirato fluendo continuamente, così anche là il soffio, sollevato insieme con la massa liquida, produce venti terribili e irresistibili entrando e uscendo. Quando dunque l'acqua si ritira verso la regione che, come sai, è chiamata inferiore, si riversa attraverso la terra in quelle regioni lungo le correnti che sono là e le riempie come quando si irriga; e quando, invece, recede di là e muove verso questa parte, riempie di nuovo le correnti di quì, e queste, riempite, scorrono attraverso i condotti e attraverso la terra..."
Movimenti del nucleo terreste... oscillazioni...
Ecco dunque anche la spiegazione delle eruzioni vulcaniche...
E ripeto la domanda... da dove gli arrivavano queste conoscenze?
Chissà... in ogni caso continuando a leggere le opere di Platone conto di trovare qualcosa e se così sarà vi farò sapere...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

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