sabato 19 gennaio 2008

Platone, il Timeo e l'anima...

Ecco cosa diceva Platone nel suo discorso "Il Timeo" a proposito dell'anima...
(Cap VI)
"... avendo Iddio deliberato che tutte le cose fossero buone e che, quant'era possibile, non ve ne fosse alcun disutile, perciò egli tutto assumendo quanto vi era di visibile che non posava, ma si moveva confusamente e disordinatamente, lo condusse dal disordine all'ordine, reputando questo del tutto migliore di quello.
Chè lecito non fu mai nè è all'ottimo di far altro fuorchè il bellissimo.
Ragionando pertanto trovò che di tutte le cose secondo natura visibili nessuna che manchi d'intelligenza, e che intelligenza senz'anima è impossibile si trovi in alcuno. Quindi per questo ragionamento collocando l'intelligenza nell'anima, e l'anima nel corpo, costruì l'universo, affinchè l'opera ch'egli avrebbe compiuta fosse di sua natura la più bella possibile e la più buona."

Interessante, non è vero?
Per Platone l'anima è stata collocata nel corpo e l'intelligenza si trova nell'anima...
Chi può aver fatto ciò se non Iddio?
Si può credere o meno in Dio, ma ciò non ci deve impedire di ragionare sull'anima e sull'intelligenza...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 18 gennaio 2008

Babilonia e la potente arma "Lancia di Girra"

Siamo al tempo di Nabopalassar, successore di Kandalanu quale Re di Babilonia tra il 626 e il 605 a.C.

Nabopalassar e suo figlio Nabucodonosor II combatterono gli Assiri e i loro alleati, gli egizi, cercando di estendere il loro regno... e nel giro di pochi anni vi riescono!
Ma come? La guerra dovette essere cruenta, in ogni caso alla fine il regno assiro scompare di colpo dalle cronache del tempo, così come Ashshur-uballit, il Re assiro.
Ma come fu possibile ciò?
Vediamo un pezzo delle Cronache...
"Allorché, per volere di Nabu e Marduk, che ama il mio regno, e con la sua potente arma, la lancia di Girra, il terribile che colpisce con la folgore i miei nemici, io sottomisi l'Assiria, ridussi il suo paese in cumuli di rovine e cenere, allora Marduk, il Signore, mi ordinò, riguardo all'Etemenanki, la Torre di Babele, che prima del mio avvento al trono si era deteriorata ed era crollata, di rendere solide le fondamenta fin nel cuore degli inferi e di innalzare la sua cima fin nel cielo."
Così sembra che il paese degli assiri venne ridotto a "cumuli di rovine e di cenere" con l'uso di un'arma terribile, la "lancia di Girra", arma che "colpisce con la folgore"...
Ma di che si tratta? Cosa può essere la "Lancia di Girra"?
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 13 gennaio 2008

Il mondo secondo Platone

Qual'era il pensiero di Platone a proposito del mondo?!?
Nel Timeo, capitolo XXVI, è lo stesso Platone che ci dice chiaramente quale sia la sua convinzione a proposito della forma della Terra, per niente piatta, anzi...
Platone spiega il peso in rapporto all'alto e al basso, e dice...


"Chè, per vero, che vi siano in natura quasi due luoghi opposti, i quali si dividano tra loro in due parti l'universo, l'uno in basso,a cui tendano tutte le cose che abbiano qualche volume di corpo, e l'altro in alto, a cui tutto ciò che va vada suo malgrado, questo non può essere in alcun modo giusto di ritenere."


Dunque, per Platone, non si può dividere l'universo in alto e basso, ma perché? Ce lo spiega subito dopo, infatti...


"essendo il mondo intero di forma sferica, le cose che distando egualmente dal mezzo sono poste all'estremità, bisogna per necessità di natura che siano all'estremità tutte allo stesso modo; ed il mezzo, distando della stessa misura dagli estremi, si ha da considerarlo come in opposizione a tutte le cose."


E' certo che Platone ha chiaramente idea di ciò che parla, inoltre si può dire che l'idea non sia sua, ma data per acquisita, infatti non vi è alcuna esisìtazione, dubbio o tentativo di giustificare la sua opinione. Platone non si lascia certo spaventare dalla possibilità di un mondo sferico... nessuna paura del vuoto... anche perchè conosce la forza di gravità!


"se uno anche camminasse intorno ad esso in cerchio, fermandosi spesse volte antipodicamente, dovrebbe chiamare basso e alto di volta in volta lo stesso luogo: chè, essendo il tutto, come ora si é detto, di forma sferica, dire che un luogo di esso sta in basso e uno in alto non é da uomo sensato."


Platone, nel 400 a.C. asseriva la sfericità della Terra... ma da dove arrivavano queste conoscenze?
Dal passato, senza ombra di dubbio!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

lunedì 7 gennaio 2008

L'antico Egitto e il ferro

Solo poche riflessioni...
anche oggi sull'Egitto.
Parliamo di egizi e di ferro...
Quando si iniziò ad usare il ferro nel mondo?
In generale la risposta è: dopo il bronzo, infatti lavorare il ferro è più difficile...
Ok, ma quando... dopo il bronzo? E chi iniziò a lavorare il ferro?
Bene, esistono almeno due casi di rinvenimenti di oggetti in ferro sottovalutati o forse solo poco conosciuti.
Un caso è un "piatto in ferro" ritrovato nel 1837 dall'archeologo Hill nel corso degli scavi condotti nella piramide di Cheope... (se ne parla nella sua opera Operations Carried on at the Pyramids of Gizes) si tratta dunque della IV dinastia... 2600 circa a.C.!!!
Eppure niente da fare, agli egittologi la cosa non è piaciuta...
In un secondo caso, sempre in egitto, si tratta del ritrovamento della mummia di Tut-ench-Amun (XVIII dinastia) colui che ripristinò gli antichi riti dopo il faraone Echnaton...
Ebbene, stiamo parlando del 1400 a.C.!!! secondo la datazione Ufficiale...
Il ritrovamento fu dell'archeologo Howard Carter, parliamo del 1925... durante gli scavi intrapresi nella Valle dei Re...
Ed anche questa volta niente da fare... o perlomeno non ne parla nessuno...
Perchè? E' solo uno spunto di riflessione, chiaramente...
Meditate gente, meditate...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 6 gennaio 2008

I gatti nell' Antico Egitto

Uno dei culti più popolari sorto nel Tardo Periodo in Egitto era quello della dea-gatto Bastet. In questo periodo migliaia di gatti sono stati mummificati per venderli ai pellegrini, che li hanno presentati alla dea come un'offerta. I corpi dei gatti venivano disidratati usando il Natron, questo processo era simile a quello usato per la mummificazione umana. Venivano poi avvolti in una bendatura, con le zampe parallele al corpo. L'esempio mostrato qui è preso dalla raccolta del Museo britannico. Ed illustra bene lo standard molto elaborato per la preparazione usata su queste offerte sacre. Enormi cimiteri sono stati scoperti contenenti migliaia di queste sepolture per gli animali. Il centro principale per il culto di Bastet era la città di Tell Basta.


I gatti mummificati di Flinders Petrie
Nel 1952, nel Museo di Storia Naturale di Londra, fu ritrovata una cesta piena di oggetti provenienti dall’Egitto.All’interno 192 gatti mummificati risalenti dal IV al II secolo a.C., sette manguste, tre cani ed una volpe. Ritrovate durante degli scavi a Giza erano state donate al museo nel 1907 da Flinders Petrie, purtroppo non erano accompagnate da nessuna informazione circa la provenienza esatta.Scoperta molto importante in quanto faceva luce sul ruolo e sull’ascendenza che il gatto aveva nella società egizia. Nel IV secolo a.C. i gatti erano apprezzati probabilmente perché erano abili cacciatori di roditori che infestavano i magazzini di granaglie. Entrarono poi a far parte del culto religioso. Bubasti, nel delta del Nilo, era il centro più importante del culto della dea Bastet, rappresentata sia come gatta, sia come donna con la testa di gatta. Nella seconda metà del XIX secolo, le catacombe di Bubasti restituirono centinaia di migliaia di gatti mummificati. Ricerche zoologiche rivelarono che delle 192 mummie, tre erano più grandi delle altre; erano i resti di gatti della giungla (Felis chans), le altre 189 erano simili al comune gatto selvatico africano o gatto egiziano delle sabbie (Felis libica). Una via di mezzo tra il gatto selvatico africano e l’attuale gatto domestico.

Lo studio delle mummie, ha inoltre cambiato un certo numero di credenze sul ruolo del gatto nella società egizia.

Sabrina Bologni

mercoledì 2 gennaio 2008

Erodoto di Turi, Libia, Asia ed Europa

Erodoto di Turi, nelle sue Storie, ci ha tramandato pezzi di storia che altrimenti non avremmo mai conosciuto... Ma talvolta lui stesso non conosceva le risposte alle domande che, da persona erudita, si poneva... talvolta domande banali ma la cui risposta presupponeva conoscenze antiche. Il suo mondo era diviso in tre parti, Europa, Asia e Libia, come ci racconta egli stesso. L'Europa e l'Asia le chiamiamo ancora così, la sua Libia corrisponde alla nostra Africa! Ma, chi diede i nomi a queste parti del mondo? Sicuramente qualcuno di molto antico, di molto precedente ad Erodoto, infatti:

(Storie, cap. IV, 45)
Riguardo all'Europa, invece, nessuno conosce con sicurezza se é circondata dal mare, né ad oriente, né a settentrione: si sa solo che, in lunghezza, si stende quanto le altre due parti del mondo prese insieme. Né io riesco a comprendere per quale ragione alla terra, che é una, si diano tre distinte denominazioni, prese da nomi di donna, e alle sue parti siano stati fissati, come confini, il Nilo, fiume d'Egitto, e il Fasi, fiume della Colchide (secondo altri, invece, il Tanai, fiume della Meotide e lo stretto dei Cimmeri); né si possono sapere i nomi di quelli che ne hanno determinato i limiti, né donde ne abbiano tratto le denominazioni...

Dopo queste affermazioni, che ci fanno capire quanto antichi siano i nomi delle nostre terre, é forse il caso di fermarsi a riflettere e porsi delle domande, le stesse che 2500 anni fa si pose Erodoto.
Perché la terra ha diversi nomi?
Perché nomi di donna?
Da cosa derivano questi nomi?
Chi li ha fissati, per la prima volta, nella mente e nelle tradizioni dei popoli?
Ed ancora, se tali nomi erano già tanto antichi 2500 anni fa da non esistere memoria della loro nascita, in che periodo si cominciò a chiamare Europa, Asia e Libia?
Come mai qualcuno sentì la necessità di stabilire dei nomi per dei territori così estesi?
Si tratta forse, ancora una volta, dei "resti" di una antica civiltà?
Civiltà tanto grande, potente ed estesa da avere la necessità di individuare dei distretti amministrativi di tali dimensioni?
Credo proprio che ci sia ancora tanto da riflettere...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
Archeologia, preistoria e storia, suddivisioni artificiose del tempo... l'unico testimone dell'evoluzione dell'Uomo...
Egitto... Roma... Sardegna...
Etruschi... Babilonesi... Assiri... Hyksos... Shardana... popoli del mare... Maya... Aztechi... Cinesi...
Vogliamo parlare di questi popoli e di altri... cercare di evidenziare similitudini e differenze... proveremo a studiare, assieme a chi ne ha voglia, popoli dimenticati... senza preconcetti!
Cercheremo di ripercorrere la storia di questi popoli con l'aiuto di storici antichi e moderni... ma non solo...
Cercheremo di andare oltre una disciplina scolastica leggendo testi antichi alla ricerca di radici ancora poco chiare...
Cercheremo di capire se è vero che l'uomo si è evoluto così come abbiamo studiato, linearmente, oppure se è possibile che le cose siano andate diversamente... come sostenne Platone!

Zibaldone...

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