domenica 5 luglio 2009

Milano e i suoi simboli: il biscione tra storia e leggenda!


Talvolta capita, quasi per caso, di scoprire o pensare di aver scoperto qualcosa da tempo dimenticato...

Talvolta si sbaglia, altre volte si ha ragione!
Non sono certo io a poter dire se la cosa sia o meno fondata ma posso sicuramente far notare ciò che ho in qualche modo riscoperto... e come la cosa sia accaduta!

Tutti, per averlo visto almeno in Tv, sappiamo che uno dei simboli di Milano é il biscione, il drago con in bocca un uomo... tale simbolo, di origine più o meno ignota, fu utilizzato da importanti famiglie del passato, tra queste i Visconti e gli Sforza.

Il simbolo araldico di queste famiglie è un serpente o drago che ingoia un bambino o uomo.
Tra le spiegazioni che vengono date ve ne sono alcune legate alla religione e altre legate a leggende antiche. Il serpente per alcuni è il Basilisco o "re dei serpenti", capace di uccidere con il solo sguardo.

Girando per la Lombardia e il Piemonte é possibile trovare il simbolo, con alcune lievi varianti, in tantissimi gonfaloni dei comuni.
Visitando l'Isola di San Giulio, sul lago d'Orta, in Piemonte, mi é capitato di notare lo stesso simbolo e l'Isola stessa veniva raffigurata come un covo di serpenti, liberata da San Giulio nel 390 d.C..
Sull'isola venne costruita una basilica... ricca di simboli di tutti i tipi!

Ma torniamo ancora indietro nel tempo, come in un viaggio alla ricerca del passato dimenticato da tutti o talvolta semplicemente nascosto tra le righe di un libro...
Euripide (Salamina 480-Pella 406 a.C.), autore tra l'altro della tragedia "le Fenicie", tragedia scritta per non dimenticare il dramma della lotta fratricida tra i figli di Edipo, Eteocle e Polinice, compiutosi a Tebe. Senza raccontarvi la tragedia, che potete trovare in lingua italiana su internet, voglio però far notare un punto in cui si descrive lo scudo di Adrasto, Re di Argo, che per essersi legato con Polinice avendogli dato in sposa una delle figlie, lo aiuta nella lotta contro il fratello.

Ecco la descrizione dello scudo di Adrasto:


"Alla settima porta era schierato

Adrasto: a lui lo scudo empieano cento
vipere impresse, e col sinistro braccio
l'idre reggeva, onde Argo insuperbisce.
E con le fauci, di mezzo alla rocca,
i figli dei Cadmèi rapian quei draghi."

Come é possibile vedere, il drago/serpente era presente nello scudo e presumibilmente stava ingoiando un bambino Cadmeo, cioè di Tebe. Cadmo era infatti il mitico fondatore di Tebe.

Forse non é niente altro che la mia immaginazione, ma a me tutto ciò fa pensare...

E se il simbolo del drago fosse, dunque, molto più antico di ciò che comunemente si crede?
E se si trattasse di un simbolo di una popolazione esistente 1300 anni a.C. e forse prima?
E se fosse proprio il simbolo di Tebe, costruita secondo la leggenda da una razza di uomini generata dai "denti di un drago", seminati da Cadmo per volere degli Dei? Sul fatto che il drago fosse simbolo di Tebe a dar retta sempre alle Fenicie di Euripide, non vi possono essere dubbi:

"O Terra, fra i barbari udii raccontar nella patria che tu la progenie generasti che nacque dai denti del drago crestato di porpora, pasciuto di belve, che fregio fu di Tebe".

La guerra tra Eteocle e Polinice, se mai vi fu, doveva essere avvenuta prima della guerra di Troia in quanto lo stesso Omero ne parla nell'Iliade (Libro IV, 375-381) quando, parlando di Tideo, dice:

"Così dissero quelli che l'han visto combattere; io mai l'ho incontrato ne visto: ma dicono fosse migliore di tutti. Egli venne una volta a Micene, però non in guerra, ospite, col divino Polinice, raccogliendo soldati; essi allora movevano in campo contro le mura sacre di Tebe, e supplicavano molto che dessero scelti alleati..."

Il riferimento é chiaramente diretto alla guerra tra Polinice ed Eteocle!

Occorre poi considerare che una delle popolazioni che partecipò alla guerra di Troia era conosciuta come "Eneti" che già dall'antichità sta ad indicare i nostri "Veneti"!

Dunque, per concludere, mi sembra corretto dire che ciò che ho scritto é frutto di mie considerazioni basate su libri "non riconosciuti come storici" e su fatti che non é garantito siano mai avvenuti... l'unica certezza è che ancora oggi é possibile ammirare il biscione con in bocca un bambino... che fosse uno dei figli dei Cadmei?!?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

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